Bruno Munari. La leggerezza dell’arte - Eataly Art House – E.ART.H. - Via Santa Teresa, 12 - Verona
(Foto: Bruno Munari, Forchetta parlante, pardon, 1958 (1979), Repetto Gallery, Lugano)
Mostra in corso dal 13 ottobre 2023 al 31 marzo 2024
Eataly Art House – E.ART.H. presenta in occasione di Art Verona 2023 un nuovo progetto espositivo inedito,
dedicato a uno dei principali protagonisti della scena culturale italiana del Novecento, la cui eredità artistica
e intellettuale, a 25 anni dalla scomparsa, continua a ispirare generazioni di creativi in tutto il mondo: Bruno
Munari (1907, Milano – 1998, Milano).
Comunicato stampa della mostra Bruno Munari. La leggerezza dell’arte
Curata da Alberto Salvadori e Luca Zaffarano, con la collaborazione di Repetto Gallery di Lugano, la mostra
Bruno Munari. La leggerezza dell’arte sarà aperta al pubblico gratuitamente da venerdì 13 ottobre 2023 a
domenica 31 marzo 2024 presso gli spazi dell’Art House al primo piano di Eataly Verona.
Il progetto espositivo ripercorre le tappe fondamentali di una carriera vocata alla sperimentazione, che ha
attraversato l’intero Novecento lasciando un corpus di opere quanto mai vario e innovativo. La mostra
fornisce una chiara lettura dei processi creativi alla base della poetica di Munari e delle forme spettacolari
e giocose con le quali l’artista si è sempre rivolto a un pubblico indifferenziato, grazie a una combinazione
sapiente di arte, tecnica e spirito ludico.
Un catalogo, edito da Edizioni E.ART.H., ricco di apparati iconografici accompagnati da brevi testi dello stesso
Bruno Munari, offrirà al lettore un utile strumento per proseguire la scoperta dell’opera e dell’attività teorica
dell’artista. A questo nucleo centrale si aggiungeranno altre sezioni documentali: una parte dedicata alle
ultime ricerche storico-critiche, una selezione di fonti storiche e un’appendice composta da sequenze
fotografiche descrittive delle installazioni e degli ambienti luminosi.
La mostra prevede anche un ciclo di laboratori educativi dedicati al pensiero progettuale creativo dell’artista,
sintetizzato nel celebre Metodo Munari, curati dall’Associazione Bruno Munari e progettati da Silvana
Sperati, strutturati per fasce d’età e aperti alle scuole di ogni ordine e grado e alle famiglie. Inizialmente
concepiti per la Pinacoteca di Brera a Milano nel 1977 con il titolo Giocare con l’arte, i laboratori sono per
eccellenza i luoghi della sperimentazione, dell’autoapprendimento e della formulazione di processi creativi,
per questo trovano grande attenzione nella produzione dell’artista. Le attività sono orientate a trasformare
la conoscenza dei materiali e dei processi sperimentali in esperienza concreta, secondo il principio del “fare
per capire”, con l’obiettivo di fornire una maggiore capacità di lettura dell’arte nelle sue varie declinazioni.
Le attività pensate per la mostra si sviluppano in dialogo con la specificità di Eataly Verona e trovano nel
progetto culturale di Eataly Art House, incentrato sul cibo e sull’inclusività, un fondamentale filo conduttore.
Eataly Art House intende ringraziare i global partner azimut investimenti, Deloitte., Grana Padano, illycaffè,
gli sponsor Allegrini, Borgogno Barolo, Fontanafredda, Planeta, e gli sponsor tecnici Ciaccio e Theke, per il
sostegno costante alla propria programmazione espositiva e culturale.
Biografia Bruno Munari
Bruno Munari (1907-1998), artista sperimentale e poliedrico, è una delle figure più interessanti del panorama
culturale italiano del Novecento. Protagonista riconosciuto in molti settori, ha svolto attività di graphic
designer, industrial designer, scrittore, docente, formatore. Esordisce partecipando, a partire dal 1927, alle
mostre futuriste in Italia e all’estero. Nel 1930 realizza una “Macchina Aerea” e successivamente le sue
famose “Macchine Inutili”, composizioni di forme astratte fluttuanti nello spazio che costituiscono un
esperimento di integrazione percettiva ed estetica, fra opera, movimento e spazio. Nel 1947 con l’opera
“Concavo-convesso”, una semplice rete metallica piegata e appesa, libera di muoversi nello spazio, illuminata
da luci direzionali, l’artista estende la ricerca in una direzione più propriamente installativa. L’opera incorpora
l’elemento della temporalità e del movimento. La sua disposizione ambientale sfrutta l’elemento della
casualità e, grazie all’uso della luce, si trasforma in un’esperienza di smaterializzazione percettiva attraverso
i meccanismi di interferenza proiettiva, che scompongono e dilatano la forma dell’opera. La sperimentazione
con la luce prosegue nel 1951 con le “Proiezioni dirette”, composizioni pittoriche realizzate con vari materiali
inseriti dentro i telai di una diapositiva e che, grazie alla proiezione e ad una variazione di scala, determinano
ambienti immersivi di grandi dimensioni in cui la dinamicità delle forme è più cinematografica che pittorica.
Questa ricerca, che anticipa di alcuni anni molte tendenze artistiche legate ai nuovi media, si sviluppa con la
scomposizione della luce attraverso il filtro Polaroid e con la messa a punto delle “Proiezioni polarizzate”,
pitture cromo-cinetiche variabili nel continuo. Nel 1948 inventa i “Libri Illeggibili”: libri senza parole che
raccontano storie per mezzo di immagini, linee, colori, pagine ritagliate, piegate, trasparenti, con fili di cotone
e altri inserti. Nel 1955 espone con una mostra personale al MoMA di New York. Nel 1958 arricchisce il
concetto di scultura planare realizzando le “Sculture da viaggio”, opere portatili e pieghevoli che trasformano
topologicamente il piano in uno spazio modulato attraverso delle pieghe geometricamente regolate. Nel
1963 inizia a sperimentare le possibilità creative delle macchine fotocopiatrici Rank Xerox e crea opere
uniche, chiamate “Xerografie Originali”, ottenute attraverso il movimento di immagini o pattern di vario tipo
durante il processo di riproduzione. Nel 1977 progetta alla Pinacoteca di Brera a Milano i laboratori per
bambini, focalizzati sulla sperimentazione e la formazione di processi creativi, un’attività che lo condurrà nel
tempo alla formulazione teorica del “Metodo Bruno Munari. Laboratorio di educazione al pensiero
progettuale creativo”. La sua intensa e costante inventiva lo ha portato a realizzare molte opere iconiche
come le “Forchette parlanti”, i “Negativi-Positivi”, i “Colori nella Curva di Peano”, i “Fossili del 2000” ed una
ricca produzione ibrida, tra arte e design, di oggetti a funzione estetica. Molte sue opere sono incluse nelle
collezioni dei principali musei del mondo.
Informazioni utili per la visita
Orari: da mercoledi a domenica, dalle 12.00 alle 20.00
Biglietti:
ingresso gratuito.
Sito
web: Eataly Art House – E.ART.H. |