La Storia non si ripete ma fa rima - Studio la Città - Lungadige
Galtarossa, 21 - Verona
(Foto: Studio la Città)
Mostra in corso dal 23 settembre al 11 novembre 2023
Studio la Città presenta la mostra La storia non si ripete ma fa rima, a cura di Hélène de Franchis (Studio la Città, Verona) e Giorgia Lucchi Boccanera (Boccanera Gallery Trento/Milano), un progetto espositivo nato da due gallerie che condividono la stessa visione e lo stesso interesse nel promuovere l’arte contemporanea.
Comunicato stampa della mostra La Storia non si ripete ma fa rima
“La storia non si ripete ma fa rima”, è probabilmente la frase più conosciuta e citata dello scrittore americano Mark Twain. Questa celebre citazione bene rappresenta il ruolo della storia stessa: un divenire costante di trasmutazioni e progressi, e allo stesso tempo di modelli che si ripetono, schemi che replicano paradigmi uguali a sé stessi. Questo a volte accade anche quando due storie personali si incontrano. L’una rivive i meccanismi del proprio passato nell’altra, l’altra costruisce una proiezione del suo possibile domani.
ARTISTI: Cristian Avram, Linda Carrara, Andrea Fontanari, Veronica de Giovanelli, Gabriele Grones, Debora Hirsch e Federico Seppi rappresentati da Boccanera Gallery, insieme a Vincenzo Castella e Giulio Paolini, due artisti particolarmente rappresentativi della storia di Studio la Città.
“Rivedo in Giorgia quello che anch’io facevo 40 anni fa – dice Hélène de Franchis. Ho una bella
fotografia incorniciata in magazzino che mi rappresenta appoggiata a un furgone con alle spalle
la cattedrale di Colonia. Il furgone l’avevo guidato personalmente da Verona a Colonia per
partecipare alla fiera dell’arte. Esattamente quello che Giorgia fa ancora oggi. Abbiamo lo stesso
modo di considerare l’arte e lo stesso approccio.
In un’intervista definivo il lavoro nel mondo dell’arte come un modo di vivere: una scelta di vita
non comune che Giorgia e io condividiamo appieno”.
Giorgia Lucchi ha colto invece in Hélène il ruolo, involontario da parte sua, di mentore: “Da
sempre ammiro Hélène per la sua professionalità, per l’attenzione ai dettagli e per la sua grande
tenacia e forza. Ho sempre gioito dei suoi successi e del grande team che ha creato. Credo che
il sentimento di profonda ammirazione e stima nei confronti di chi ottiene notorietà nel proprio
lavoro, ti crea quella tensione interiore e quella forza in più per credere ancora più fermamente
in quello che fai. Guardando Hélène mi proietto nel futuro, do forma alla mia visionarietà e affronto
le difficoltà di tutti i giorni con quella leggerezza d’animo che rende tutto fattibile.”
Questa affinità fra le due galleriste è venuta da sé dopo tanti incontri nei vari luoghi dell’arte
contemporanea e continui saluti di Giorgia Lucchi Boccanera che si rivolgeva a Hélène
definendola “il suo mito personale”. Fino a quando un giorno, ad Artissima a Torino, Hélène ha
anticipato Giorgia, chiedendole di non chiamarla più il suo mito. Da quel momento una decisa
stretta di mano ha sancito la profonda intesa fra colleghe che condividono la stessa professione
nello stesso modo.
Il risultato di questa intesa è una mostra che negli spazi di Lungadige Galtarossa 21 a Verona
presenterà le opere degli artisti Cristian Avram, Linda Carrara, Andrea Fontanari, Veronica de
Giovanelli, Gabriele Grones, Debora Hirsch e Federico Seppi rappresentati da Boccanera
Gallery, insieme a Vincenzo Castella e Giulio Paolini, due artisti particolarmente rappresentativi
della storia di Studio la Città. Vincenzo Castella è stato scelto da Giorgia Lucchi Boccanera
perché rimanda alla grande passione di Hélène per la fotografia come straordinario medium
artistico. L’opera di Castella stampata su carta giapponese di gelso da 70 grammi, restituisce
una visione quasi pittorica che avvicina la pittura di Gabriele Grones. La scelta dell’opera di Giulio
Paolini è invece legata alla storia della galleria, ai primi anni della sua attività quando le scelte di
grande contemporaneità hanno avvicinato Hélène al lavoro di artisti particolarmente innovativi
come appunto Paolini.
Cristian Avram (Alba-Julia Romania, 1994. Vive e lavora a Cluj Napoca) descrive momenti
fondati sulla forza immersiva delle emozioni. La sua pittura è caratterizzata da un approccio molto
vicino all’impostazione classica. Estraendo i suoi soggetti dal mondo che lo circonda, si serve
della rappresentazione della realtà come mezzo di indagine delle possibilità che il colore offre
nella creazione del suo immaginario.
Linda Carrara (Bergamo, 1984. Vive e lavora tra Milano e Bruxelles) approfondisce, con una
forte attitudine filosofica, la rappresentazione paesaggistica e della natura.
Attraverso la meticolosità tecnica, l’artista dialoga con la realtà e rielabora i soggetti proposti nelle
sue opere, spaziando dall’uso del frottage a pennellate maggiormente dinamiche e immersive.
Andrea Fontanari (Trento, 1996. Vive e lavora tra Trento e Venezia), attraverso una pennellata
dinamica che dalla vivezza del colore indaga la fisicità del bianco e nero, propone un’inedita
narrazione attraverso la rappresentazione di attimi privati, domestici e familiari. Una giovane e
vivace prospettiva sulla quotidianità raccontata attraverso l’attitudine a tratti onirica e anche
sagacemente realistica delle sue opere, cristallizzazione di emozioni, momenti condivisi e oggetti
comuni.
Veronica de Giovanelli (Trento, 1989. Vive e lavora a Bruxelles) attraverso una pittura
stratificata, la sua ricerca artistica indaga la complessità del paesaggio e i processi che lo
costituiscono, lo modificano o lo distruggono. Considera il paesaggio come una stratificazione di
materia, memorie, accadimenti. Spesso lo paragona ad un antico palinsesto: una pagina
manoscritta, rotolo di pergamena o libro, che è stata scritta, cancellata e riscritta nuovamente.
Gabriele Grones, (Belluno, 1983. Vive e lavora a New York). Le sue opere realizzate con grande
maestria tecnica sono elementi di interconnessione tra natura e cultura umana, caratterizzate da
dirette correlazioni simboliche e iconografiche tra artificiale e naturale. I due dipinti esposti
nascono da un dialogo concettuale con la poetica dei Maestri Umberto Moggioli e di Felice
Casorati.
Debora Hirsch (San Paolo del Brasile, 1967. Vive e lavora tra Milano e San Paolo). Attualmente
si dedica al progetto digitale “Plant”. È il risultato dell’interconnessione tra la pittura tradizionale,
il disegno, l’intelligenza artificiale e l’animazione per generare opere d’arte. Seguendo i protocolli
della blockchain che definiscono uno spazio protetto dalla distruzione, dalla manipolazione e dal
passare del tempo, l'artista ha deciso di riportare in vita e preservare piante quasi estinte
all'interno del regno dell'IA e della pittura fisica.
Federico Seppi (Trento, 1990, dove vive e lavora) con le sue opere ridefinisce l'universo naturale
attraverso una costante riappropriazione fisica degli elementi originari: attribuendo a ciascun
elemento una valenza simbolica e un significato spirituale.
I suoi lavori nascono dal dialogo tra spiritualità e scienza, dalle relazioni tra oriente e occidente,
dalla trasformazione tra natura e artificio.
Informazioni utili per la visita
Orari: lunedì dalle 14.00 alle 18.00. Da martedì al venerdì dalle 9.00 alle
13.00 e dalle 14.00 alle 18.00. Sabato dalle 9.00 alle 13.00 (solo su prenotazione entro il giovedì della stessa settimana).
Biglietti:
si rimanda al sito ufficiale.
Telefono: +39.045.597549
Sito
web: Studio La Città |